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Mobilità sostenibile in Italia: cresce l’interesse, ma permangono ostacoli

Gli italiani si avvicinano alla mobilità sostenibile, ma il divario digitale e infrastrutturale limita l’adozione di soluzioni eco-friendly.

Gli italiani dimostrano una crescente sensibilità verso la sostenibilità rispetto all’anno scorso, mostrando maggiore apertura verso soluzioni di mobilità sostenibile, purché i costi non gravino sui cittadini. Tuttavia, l’effettivo impiego di applicazioni per la smart mobility rimane limitato, e il divario infrastrutturale continua a penalizzare i piccoli centri urbani rispetto alle grandi città. Questi sono i principali risultati evidenziati dal rapporto “Mobilità Sostenibile 2024”, realizzato dall’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale in occasione della Giornata Mondiale del Trasporto Sostenibile che si celebra il 26 novembre.

Le emissioni dei trasporti restano in aumento, principalmente a causa dell’uso di auto private e del trasporto merci su strada. Secondo il rapporto, esistono soluzioni per la decarbonizzazione, ma la vera sfida è ripensare il modello di mobilità urbana, riducendo la dipendenza dall’auto privata e rafforzando i sistemi di trasporto sostenibile.

“La mobilità digitale è un elemento essenziale per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e migliorare la qualità della vita nei nostri centri urbani e rurali”, sottolinea Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. Tuttavia, il tema è intrinsecamente complesso e influenzato da dinamiche geopolitiche globali. Ad esempio, i negoziati in corso a Baku, nell’ambito della COP29, sono ostacolati dalla riluttanza di alcuni Paesi a prendere impegni concreti, mentre l’annunciata uscita degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi, decisa dal presidente Trump, aggiunge ulteriore incertezza.

Situazione in Italia

In Italia, il rapporto evidenzia il ruolo fondamentale delle tecnologie digitali nella trasformazione della mobilità. La fascia di popolazione più digitalizzata, oltre a essere più sensibile alla sostenibilità, utilizza con maggiore frequenza strumenti digitali per la mobilità. Tuttavia, solo una minoranza degli intervistati adotta effettivamente queste soluzioni: nei grandi centri urbani, il 19% usa app di carpooling almeno occasionalmente (contro l’11% nei piccoli centri) e il carsharing o bikesharing è utilizzato dal 24% (rispetto al 13% nei centri minori).

Le app legate alla mobilità elettrica, come quelle per localizzare stazioni di ricarica, rimangono poco diffuse. Ciononostante, cresce la consapevolezza ambientale: il 65% degli abitanti delle grandi città e il 56% di quelli dei piccoli centri riconoscono che le auto ibride ed elettriche possono ridurre costi e inquinamento. Inoltre, applicazioni basate su Intelligenza Artificiale, come i sistemi di smart parking, sono considerate utili dal 65% degli intervistati nei grandi centri e dal 68% nei piccoli.

Il rapporto individua quattro cluster comportamentali in relazione alla sostenibilità: digitali sostenibili, digitali insostenibili, analogici sostenibili e analogici insostenibili. È significativo che i cittadini meno attenti alla sostenibilità, indipendentemente dal livello di digitalizzazione, mostrino maggiore resistenza verso strumenti ecologici. Per questi gruppi, il rapporto sottolinea la necessità di politiche pubbliche mirate a promuovere un uso più consapevole del digitale.

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