Un’indagine condotta da Ipsos e Google su scala mondiale ha mostrato che l’atteggiamento nei confronti dell’intelligenza artificiale (AI) migliora con il suo crescente utilizzo. Lo studio, intitolato “La nostra vita con l’AI: dall’innovazione all’applicazione”, ha raccolto le opinioni di 21.000 persone in 21 Paesi, tra cui l’Italia. Nel nostro Paese, il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato l’AI generativa nell’ultimo anno. Inoltre, il sentimento di ottimismo sulle applicazioni dell’AI sembra superare le preoccupazioni: il 54% degli italiani si dichiara entusiasta, rispetto al 46% che manifesta timori. Questo divario diventa ancora più significativo tra coloro che hanno già usato l’AI: il 70% di questi ultimi si dice ottimista, contro un 30% di preoccupati.
Atteggiamento positivo verso l’impatto economico dell’AI
Riguardo l’effetto dell’AI sull’economia, il 37% degli italiani è convinto che avrà un impatto positivo. Inoltre, il 61% prevede che nei prossimi cinque anni l’AI modificherà le professioni in modo favorevole, una percentuale superiore alla media globale del 58%. Nonostante ciò, alcune preoccupazioni rimangono: il 24% ritiene che l’AI influirà negativamente sull’economia e il 33% teme ripercussioni sui settori lavorativi. Solo il 14% dei lavoratori italiani, un dato in linea con la media mondiale, si aspetta di dover cambiare ruolo o settore a causa dell’AI.
Benefici sociali dell’AI: progresso scientifico e medico
L’AI viene percepita dagli italiani come un’opportunità per apportare benefici significativi alla società. In particolare, oltre sette italiani su dieci ritengono che questa tecnologia avrà un impatto positivo nei settori della scienza (72%) e della medicina (72%). Seguono altri ambiti come l’istruzione (59%), la cybersecurity e l’agricoltura, entrambi al 43%.
AI al servizio della crescita personale e professionale
In ambito personale e professionale, la maggioranza degli italiani (53%) si aspetta che l’AI offra vantaggi concreti. Le applicazioni più apprezzate includono: strumenti per trovare informazioni online (68%), assistenti personali per organizzare acquisti e viaggi (54%) e supporti come tutor personali o per i compiti scolastici (53%). Particolare rilievo viene dato alle applicazioni che semplificano la scrittura e il riassunto delle informazioni (78%) o migliorano la traduzione (82%).
Sul piano professionale, gli italiani vedono nell’AI uno strumento utile per aumentare la produttività e lavorare a livelli più strategici. L’82% considera prioritario l’uso dell’AI per gestire dati complessi e supportare il benessere dei lavoratori. Inoltre, il 58% ritiene che l’AI permetterà di risparmiare tempo sul lavoro, consentendo di concentrarsi su attività più gratificanti, contro il 42% che teme un aumento delle richieste lavorative.
Ad oggi, sette italiani su dieci (71%) dichiarano di utilizzare l’AI sul lavoro per attività come scrivere (74%), fare brainstorming (62%) e risolvere problemi (78%). Altri impieghi comuni includono il riassunto di documenti complessi (72%) e l’elaborazione di informazioni articolate (71%).
La necessità di un ecosistema favorevole all’AI
Con l’aumento dell’ottimismo verso l’AI, emerge una richiesta chiara: creare un ambiente che favorisca l’innovazione tecnologica. Più della metà degli italiani (53%) ritiene che il Paese stia facendo abbastanza per sfruttare i benefici dell’AI. Tuttavia, il 65% auspica una maggiore collaborazione tra governo e aziende tecnologiche per esplorare e applicare questa tecnologia. Inoltre, il 61% sostiene l’idea di utilizzare l’AI per migliorare i servizi governativi. Investire in infrastrutture come Internet ad alta velocità e sistemi energetici per supportare l’AI è considerato prioritario da oltre sei italiani su dieci (65%).