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Bottoming in Formula 1: cos’è e quali sono gli effetti sulle monoposto

Il bottoming in Formula 1 è un fenomeno che influisce sulla prestazione e sulla sicurezza delle monoposto. Di cosa si tratta e come gestirlo.

In Formula 1, la ricerca della massima efficienza aerodinamica porta spesso a regolazioni estreme dell’assetto della monoposto. Tra i fenomeni che i team devono affrontare c’è il bottoming, un evento che si verifica quando il fondo della vettura entra in contatto con l’asfalto durante la marcia.

Le cause del bottoming

Il bottoming può essere causato da diversi fattori, tra cui l’altezza da terra ridotta al minimo per migliorare il carico aerodinamico. In situazioni di velocità elevata o su tratti sconnessi, la vettura può abbassarsi a tal punto da toccare il suolo, generando scintille e potenziali danni strutturali.

Le sospensioni rigide, utilizzate per ottimizzare la stabilità, contribuiscono a questo fenomeno, rendendo più difficile l’assorbimento delle asperità della pista. Inoltre, l’effetto suolo, tornato protagonista con i recenti regolamenti tecnici, accentua il rischio di bottoming, poiché le monoposto sfruttano la vicinanza al terreno per generare deportanza.

Gli effetti sulle prestazioni

Quando il fondo della monoposto tocca l’asfalto, l’efficienza aerodinamica può essere compromessa, riducendo l’aderenza e la velocità in curva. Il contatto con il suolo può anche causare vibrazioni che influiscono negativamente sul comfort del pilota e sulla precisione di guida.

A livello meccanico, l’usura del fondo piatto può alterare le caratteristiche della vettura, influenzando i flussi d’aria e riducendo le prestazioni generali. Nei casi più estremi, il danneggiamento delle componenti inferiori potrebbe portare a situazioni di pericolo, specialmente in fase di frenata o in curva.

Le strategie per ridurre il problema

I team di Formula 1 lavorano costantemente per limitare gli effetti del bottoming attraverso soluzioni tecniche mirate. La regolazione dell’altezza da terra, l’ottimizzazione delle sospensioni e l’uso di materiali resistenti per il fondo sono alcuni degli accorgimenti più comuni.

Inoltre, l’analisi dei dati raccolti in pista permette di individuare i punti critici in cui il fenomeno si manifesta con maggiore intensità, consentendo di adottare strategie specifiche per ciascun circuito.