Nel marzo del 1974, presso lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese, prende avvio la produzione della leggendaria Lamborghini Countach, un modello destinato a restare in commercio per ben 16 anni. La Countach è la prima Lamborghini a vantare una carrozzeria realizzata e battuta a mano direttamente in azienda e la prima con interni prodotti dalla Selleria Lamborghini. Questa innovazione, che 50 anni fa rappresentava una rivoluzione, è oggi divenuta una tradizione consolidata a Sant’Agata Bolognese.
In occasione di questo importante anniversario, Lamborghini ha riportato la prima Countach LP 400 sulla linea di produzione originale, oggi dedicata alla Lamborghini Revuelto, per un servizio fotografico che unisce passato e presente. Lamborghini ha inoltre reso disponibili immagini esclusive della linea Countach tratte dal proprio archivio storico.
L’evoluzione della Countach
L’11 marzo 1971, durante il Salone dell’Automobile di Ginevra, viene presentata la Lamborghini LP 500 Countach, un “idea car” che ottiene un successo immediato, facilitando la decisione di avviare la produzione di serie. Sono stati necessari tre anni di sviluppo tecnico, prove su strada e vari prototipi per perfezionare la versione di serie, la Countach LP 400. Parallelamente, a Sant’Agata Bolognese si lavorava alla creazione della linea di produzione che avrebbe ospitato la Countach. Anche in questo ambito, la Countach è stata rivoluzionaria: per la prima volta nella storia Lamborghini, la carrozzeria veniva prodotta internamente. Prima di allora, le carrozzerie delle Lamborghini venivano costruite da carrozzieri esterni e poi inviate a Sant’Agata Bolognese per essere assemblate al telaio e alla meccanica. La decisione di internalizzare la produzione delle carrozzerie ha avuto un impatto significativo sulla crescita dell’azienda.
La “linea Montaggio N.1 Countach”
Lo stabilimento Lamborghini, costruito tra il 1963 e il 1966, copriva inizialmente una superficie di 12.000 m², ospitando produzione, uffici, sale prova e un’officina di assistenza. La produzione includeva due linee di montaggio: una per motori e parti meccaniche e l’altra per l’assemblaggio delle vetture. Nel 1968, Lamborghini annuncia l’espansione con tre nuovi capannoni, aggiungendo 3.500 m² di spazio coperto. Oggi, la fabbrica è molto più ampia, estendendosi su 346.000 m², ma la zona dedicata alla Countach, chiamata “Linea Montaggio N.1 Countach”, è rimasta la stessa, ora utilizzata per la produzione della Revuelto, il nuovo modello ibrido plug-in a 12 cilindri di Lamborghini. Durante gli anni della Countach, la linea di montaggio era semplice e artigianale, con interventi manuali. I pannelli della carrozzeria venivano battuti e verificati su un mascherone di legno, prima di essere saldati e adattati sulla cosiddetta “cala”.
Questa lavorazione era fondamentale, poiché ogni parte, prodotta e assemblata a mano, risultava solo apparentemente identica alle altre, ma in realtà diversa. La scocca, ancora in alluminio grezzo, veniva poi montata sul telaio. Questo insieme, posto su un carrello che si muoveva lungo dei binari, attraversava le diverse stazioni di montaggio dove venivano aggiunti i vari componenti meccanici. La Countach ha inoltre segnato la nascita della selleria interna Lamborghini, inizialmente destinata solo all’assemblaggio degli interni in collaborazione con fornitori esterni. Con il tempo, la selleria è diventata autonoma, gestendo anche la cucitura delle pelli, e continua a essere un elemento chiave della personalizzazione offerta da Lamborghini tramite il programma Ad Personam. Sebbene la linea di produzione sia cambiata, oggi più organizzata, efficiente ed ergonomica, e siano cambiati materiali e macchinari, come l’uso della fibra di carbonio al posto dell’alluminio, la passione e la cura con cui gli operatori assemblano le nuove vetture rimangono inalterate.
La continuità tra Countach e Revuelto
Tra la Countach e la Revuelto intercorrono cinquant’anni e in questo periodo i volumi di produzione sono cambiati: nei 16 anni di produzione della Countach furono realizzati 1999 esemplari, mentre nei 11 anni della Diablo se ne produssero 2903. Il modello Murciélago, in 9 anni, raggiunse oltre 4000 unità, e l’Aventador, in 11 anni, superò le 11.000 unità. Nonostante queste differenze, molte caratteristiche tecniche accomunano la Countach e la Revuelto. Entrambe adottano un motore 12 cilindri posteriore in posizione longitudinale, anche se nella Revuelto è stato aggiunto un pacco batterie che ha comportato lo spostamento del cambio dietro al motore V12.
Anche l’impostazione di guida è rimasta invariata, così come l’iconica apertura delle porte a forbice, introdotta proprio con la Countach e divenuta un segno distintivo dei V12 Lamborghini. Dal punto di vista stilistico, una notevole continuità si è mantenuta dalla Countach alla Diablo, fino alla Murciélago e all’Aventador, grazie alla sottile linea visiva denominata “Countach line”, che collega il parafango anteriore, il padiglione dell’abitacolo e la coda della vettura.
Tutte le versioni della Countach
La prima versione della Countach, la LP 400 (1974-1978), prodotta in 152 esemplari, è caratterizzata da parafanghi privi di codolini e da un tetto con un incavo centrale per lo specchietto retrovisore, guadagnandosi il soprannome di “periscopio”. La LP 400 S (1978-1982), con 235 esemplari prodotti, deriva dalla LP 400 speciale commissionata dal canadese Walter Wolf. Questa versione introduce gli pneumatici Pirelli a sezione ribassata, i codolini passaruota, i cerchi ruota a “disco del telefono” e un’appendice aerodinamica sotto il muso, configurazione che diventa un tratto distintivo della Countach per il decennio successivo.
La 5000 S (1982-1984), con 323 esemplari, introduce un incremento della cilindrata del V12, portandola a 4,8 litri. La Countach Quattrovalvole (1985-1988), con 631 esemplari, è riconoscibile dalla “gobba” sul cofano motore, necessaria per ospitare il motore da 5,2 litri con distribuzione a quattro valvole per cilindro. Infine, il modello 25° Anniversario (1988-1990), con 658 esemplari, celebra i 25 anni dalla fondazione dell’azienda, proponendo una revisione totale delle appendici aerodinamiche della Countach e introducendo pannelli in fibra di carbonio. Il successo commerciale della Countach è sempre stato in crescita, con le ultime due versioni che hanno raggiunto i maggiori numeri di produzione, grazie anche all’omologazione ottenuta per il mercato americano.
Nel corso degli anni, la Countach si è rivelata il modello che ha consentito a Lamborghini di rimanere competitiva dalla metà degli anni ’70 fino al 1990, divenendo una vera e propria icona, ritratta sui muri delle camere di un’intera generazione e protagonista in numerosi film.