John Elkann in Maserati a Modena John Elkann in Maserati a Modena

Crisi Maserati (e Stellantis): effetti a cascata sull’automotive italiano

La crisi di Stellantis e Maserati provoca licenziamenti e ridimensionamenti nell’indotto. Quale futuro per l’industria italiana?

L’uscita di scena del CEO Carlos Tavares ha aggravato la crisi di Stellantis, con effetti a cascata su tutto il comparto produttivo, inclusi i marchi principali del gruppo e le aziende dell’indotto. Tra queste, Yazaki, multinazionale giapponese specializzata in cablaggi per il settore automotive, ha annunciato 52 licenziamenti su 75 dipendenti nella sede di Grugliasco, in provincia di Torino. La drastica decisione è conseguenza diretta dell’azzeramento degli ordini da parte di Maserati, cliente cruciale per Yazaki, dopo le deludenti performance di vendita. Parallelamente, l’azienda ha trasferito il magazzino dal Torinese al Casertano, ridimensionando ulteriormente le sue attività nel Nord Italia.

Maserati Grancabrio
Image: Maserati

Crisi Maserati

I dati confermano le difficoltà di Maserati. La fabbrica di Mirafiori, dove si producono i modelli del Tridente, resterà chiusa fino a gennaio 2025 a causa della mancanza di ordini. Anche la storica sede di Modena mostra segnali di forte crisi, con una produzione annuale che supera di poco le 200 unità, come riportato dalla Fim Cisl. Per discutere della situazione, un incontro tra azienda e sindacati si terrà mercoledì 11 dicembre presso l’Unione Industriali di Torino, in un tentativo di arginare una crisi che si aggrava di giorno in giorno.

Effetti sui fornitori di Stellantis

La situazione di Yazaki non è isolata. I suoi 52 licenziamenti si aggiungono ai 97 licenziamenti comunicati da Trasnova, azienda di logistica che interromperà i contratti negli stabilimenti collegati a Stellantis a Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. Non è la prima volta che Yazaki adotta misure drastiche: già nel 2021, aveva licenziato tre dipendenti tramite una videochiamata su Teams, scatenando polemiche.

Pietro Bello, rappresentante sindacale Yazaki, commenta:

“Nei periodi migliori eravamo 120. Ora ci stanno spegnendo gradualmente. Lavoriamo quasi esclusivamente per l’export e per i marchi francesi di Stellantis”

Giusy D’Agostino, sindacalista Filcams, aggiunge:

“Il blocco produttivo di Mirafiori e la crisi di Maserati stanno travolgendo tutte le aziende dell’indotto nel Torinese. Questo è solo l’inizio di una fase molto difficile per l’occupazione e per l’intero settore”.

L’incerto futuro del settore automobilistico italiano

La crisi che colpisce Maserati e Stellantis rappresenta un campanello d’allarme per il panorama industriale italiano. Con la produzione ai minimi storici e ordini sempre più ridotti, le aziende della filiera rischiano la sopravvivenza. Servono interventi urgenti e coordinati, sia da parte delle imprese che delle istituzioni, per evitare ulteriori danni al tessuto produttivo e occupazionale del Paese.

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