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Crisi Volkswagen: 6000 dipendenti in sciopero a Wolfsburg

Volkswagen Wolfsburg Factory

Image: Volkswagen

Crisi Volkswagen – Sono oltre 6.000 i lavoratori del colosso tedesco che sono scesi in piazza oggi per protestare a Wolfsburg, quartier generale di Volkswagen in Germania, dove si stanno tenendo da stamani le trattative sui salari. Secondo quanto riferisce il sindacato Ig Metall a manifestare sono dipendenti provenienti da tutte le fabbriche della Repubblica federale del gruppo.

“Tutte le fabbriche devono restare”, si legge sugli striscioni. E ancora, “futuro invece di licenziamenti di massa”. I manifestanti hanno anche minacciato la mobilitazione: “noi siamo pronti!”. “Si tratta solo di un assaggio di quello che succederà a dicembre se l’azienda non prende sul serio le nostre proposte”, ha commentato la presidente del Consiglio di fabbrica Daniela Cavallo. È “l’ultima chance” per il management, ha avvertito il leader locale del sindacato Thorsten Groeger, “se oggi non si arriva a una soluzione non ce ne saranno altre a novembre, prepareremo la battaglia in difesa del lavoro”.

Aggiornamento 20 novembre 2024

Il Consiglio di fabbrica di Volkswagen e il sindacato tedesco IG Metall accetteranno una riduzione degli stipendi per tagliare i costi del colosso tedesco senza ricorrere alla chiusura degli impianti e ai licenziamenti. È quello che prevede un piano per il futuro, che i rappresentanti dei lavoratori hanno presentato al management alla vigilia del prossimo round di contrattazione collettiva.

Il piano ridurrebbe i costi del lavoro di circa 1,5 miliardi di euro, ha dichiarato il responsabile distrettuale dell’IG Metall Thorsten Gröger. “1,5 miliardi di euro che stiamo mettendo sul tavolo delle trattative”. Nelle scorse settimane il consiglio di fabbrica ha reso noto che l’azienda fosse pronta a chiudere almeno tre impianti in Germania, a causa dei risparmi indispensabili ad affrontare la crisi del settore che sta colpendo il gruppo.

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Tagli salariali del 10% e chiusura di tre stabilimenti

Secondo il quotidiano Handelsblatt, che cita fonti interne, tra le misure allo studio vi erano infatti una riduzione del 10% degli stipendi e un blocco degli aumenti salariali per i prossimi due anni. Inoltre, si starebbero valutando limitazioni ai bonus dei dirigenti e la riduzione dei benefici legati agli anniversari di servizio. Stando a quanto riportato dai giornali Bild e Die Welt, Volkswagen chiuderà almeno tre fabbriche in Germania, una in più rispetto a quanto previsto inizialmente. La decisione è stata confermata dal consiglio di fabbrica dell’azienda.

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Dieci stabilimenti Volkswagen in Germania

Volkswagen impiega circa 120 mila persone in Germania, metà delle quali operano presso la sede centrale e lo stabilimento principale di Wolfsburg. Il marchio gestisce in totale 10 impianti nel Paese: sei in Bassa Sassonia, tre in Sassonia e uno in Assia. A settembre, il gruppo ha posto fine a un accordo trentennale con i sindacati che impediva i licenziamenti, rendendoli ora possibili a partire dalla metà del 2025. La casa automobilistica ha spiegato che, a causa di una capacità produttiva in eccesso di circa 500 mila auto in Europa rispetto alla domanda attuale, è necessario ridurre il numero degli stabilimenti.

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Crisi Volkswagen: tensione tra lavoratori e dirigenza

Volkswagen sta affrontando pressioni crescenti per ridurre le spese in un contesto economico difficile. I lavoratori hanno più volte espresso malcontento nei confronti del management, accusato di non avere ancora definito una strategia chiara nonostante l’impegno preso in tal senso. La società ha rifiutato di commentare i negoziati in corso con il consiglio di fabbrica e con il sindacato IG Metall, che rappresenta i lavoratori metalmeccanici tedeschi.

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