Northvolt Northvolt

Fallimento Northvolt: la startup svedese dichiara bancarotta in Europa e USA

Northvolt, fondata da ex dirigenti Tesla, dichiara bancarotta in Europa dopo la crisi del settore automotive.

La startup svedese Northvolt, fondata da due ex dirigenti di Tesla e finanziata con circa 13 miliardi di dollari, ha ufficialmente dichiarato bancarotta. La notizia, seppur attesa, rappresenta un duro colpo per il settore europeo delle batterie, che puntava sul successo di Northvolt per aumentare la produzione interna e ridurre la dipendenza dalla Cina. La società aveva già presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti lo scorso novembre, dopo aver perso ordini strategici e non essere riuscita ad assicurarsi nuovi investimenti. Cinque mesi dopo, Northvolt ha dovuto arrendersi anche in Europa, formalizzando la bancarotta.

L’ascesa di Northvolt

Northvolt
Image: Northvolt

Northvolt è nata nel 2015 da un’idea di Peter Carlsson e Paolo Cerruti, entrambi con un passato in Tesla. Fin dalla sua fondazione, l’azienda ha attirato l’interesse di grandi gruppi industriali e istituzioni, che vedevano nella startup svedese una possibile svolta per la transizione energetica europea, svincolando la produzione di batterie dalle forniture cinesi. In meno di dieci anni, Northvolt è riuscita a raccogliere circa 13 miliardi di dollari tra capitale proprio e debito, coinvolgendo investitori di peso come Goldman Sachs, BlackRock, Compagnia di San Paolo, Volkswagen e BMW.

La crisi del settore e il crollo di Northvolt

Dopo una fase iniziale promettente, Northvolt è stata colpita dalla crisi del settore automobilistico, che ha spinto diversi costruttori a rivedere i piani di elettrificazione. La produzione di batterie nell’impianto di Skellefteå, in Svezia, avviata nel 2021, non ha mai raggiunto il pieno regime. Nel 2024, BMW ha annullato un ordine da 2 miliardi di dollari a causa di ritardi nelle consegne, aggravando ulteriormente la situazione finanziaria di Northvolt. La società non è riuscita a ottenere un finanziamento da 5 miliardi di dollari per l’ampliamento dello stabilimento, precipitando così verso la bancarotta prima negli Stati Uniti e poi in Europa.

Le ripercussioni per l’industria europea

Il fallimento di Northvolt arriva in un momento critico per l’industria automobilistica europea, a poche settimane dalla presentazione di un nuovo piano di Bruxelles per rilanciare il settore e accelerare la transizione verso l’elettrico. Tra gli obiettivi strategici dell’Unione Europea c’è proprio l’incremento della produzione di batterie in Europa, con un fondo di circa due miliardi di euro messo a disposizione dalla Commissione Europea per sostenere il settore. La bancarotta di Northvolt, nonostante fosse nell’aria, rischia di complicare ulteriormente il percorso verso l’indipendenza dalla produzione asiatica.