“L’auto italiana sarebbe già scomparsa da tempo, l’Italia e la nostra azienda sono cresciute insieme.” ha affermato il Presidente del Colosso dell’Auto Stellantis John Elkan in audizione oggi al Parlamento per rendere conto della crisi del comparto automotive europeo. Elkan ha rimarcato le motivazioni della crisi del colosso “italiano” e del comparto europeo:
“Continueremo a investire perché ci crediamo. Il 2025 sarà un altro anno difficile. Il mercato italiano nei primi due mesi è in contrazione del 7%. Pur in un momento di persistenti difficoltà del settore automotive in Europa, noi continuiamo ad investire.”
Il Presidente Stellantis ha confermato gli impegni presi per gli stabilimenti italiani, dalla Pandina che verrà prodotta a Pomigliano, al futuro di Maserati, che sarà indissolubilmente legato all’Italia.
“Stiamo spendendo 2 miliardi per le fabbriche che, spiega, grazie alle nuove piattaforme ospiteranno la più ampia gamma di modelli e motorizzazioni. Ma per sostenere l’elettrico è necessario potenziare l’infrastruttura di ricarica. Dal 2026 la produzione dovrebbe tornare ad aumentare, ma dipenderà anche dai dazi.”
E dall’Europa gli interventi messi in campo per sostenere l’industria e favorire il passaggio all’elettrico, secondo Elkan, sono insufficienti per colmare il gap con la Cina. Le batterie influiscono per il 45% sul costo totale di un’auto e non bastano i fondi annunciati dalla Commissione per produrle in Europa.
Della decisione di posticipare le multe per i costruttori che non rispettano i limiti delle emissioni, dice “Si tratta di interventi di corto respiro, che non danno la necessaria certezza al mercato.”
Dopo queste dichiarazioni sono insorti alcune politici che non gliene hanno mandate a dire. “Quest’anno siamo arrivati ai minimi di produzione e da Elkan manca un’assunzione di responsabilità” attacca Calenda, segretario di Azione.
Incalza Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico “ci aspettiamo che Stellantis mantenga gli impegni, si assuma le sue responsabilità.”
Ancora più dura la Lega, commenta Salvini: “da lui parole vergognose, il suo gruppo è cresciuto grazie ai soldi degli italiani e poi è licenziato per assumere all’estero.”
Infine il commento della ex sindaco di Torino, Chiara Pendino del Movimento 5 Stelle: “è difficile credere a chi oggi produce più cassi integrati che auto”.