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Mario Draghi: urge un piano industriale europeo per il settore auto

Mario Draghi lancia l’allarme sulla competitività europea nel settore auto e chiede un piano industriale e coerenza nelle politiche di decarbonizzazione.

Mario Draghi ha presentato il report tanto atteso sulla competitività dell’Europa, un documento di quasi 400 pagine che affronta, tra i vari temi, le sfide legate al settore automobilistico. Draghi lancia un avvertimento circa l’assenza di una politica industriale adeguata da parte delle istituzioni europee. “Il settore auto”, afferma l’ex premier e presidente della BCE, “rappresenta un esempio significativo della mancanza di pianificazione strategica da parte dell’Unione, che si limita ad applicare una politica climatica, tralasciando quella industriale”.

Le criticità

Il presidente della BCE sottolinea il peso economico dell’industria automobilistica europea e la progressiva perdita di competitività globale (la crisi Audi e Volkswagen che minaccia licenziamenti di massa ne sono l’esempio). Ricalca le preoccupazioni già espresse dal settore, soprattutto per quanto riguarda la decarbonizzazione e la discrepanza tra le leggi emanate e gli obiettivi imposti alla filiera.

“Il principio di neutralità tecnologica non è stato rispettato nell’automotive”, ammonisce Draghi. “L’obiettivo delle zero emissioni entro il 2035 comporterà la fine dei motori a combustione interna e una rapida diffusione dei veicoli elettrici. Tuttavia, l’Europa non ha coordinato adeguatamente la trasformazione della catena di approvvigionamento”. Sebbene la Commissione abbia avviato l’Alleanza Europea delle Batterie per creare una filiera, molto resta da fare per le infrastrutture di ricarica.

La concorrenza cinese

La Cina, dal 2012, ha investito sull’intera catena produttiva dei veicoli elettrici, diventando leader nel settore grazie a politiche industriali massicce, incentivi e controllo delle materie prime. Questo, secondo Draghi, rappresenta una seria minaccia per l’industria europea, priva di un piano di coordinamento su larga scala.

Un piano industriale necessario

Draghi invita l’Unione Europea a sviluppare una strategia industriale specifica per il settore automobilistico, che nel breve periodo eviti la delocalizzazione e l’acquisizione di aziende europee da parte di competitor stranieri sovvenzionati. Propone, inoltre, l’adozione di politiche doganali per garantire una concorrenza equa. A lungo termine, Draghi suggerisce una roadmap industriale che integri elettrificazione, digitalizzazione e sostenibilità, tenendo conto della necessità di materie prime critiche, batterie e infrastrutture adeguate. Raccomanda anche di assicurare costi energetici competitivi, coerenza normativa e sviluppo delle competenze della forza lavoro.

Convergenze con de Meo

Le osservazioni di Draghi sono in linea con quelle espresse dal presidente dell’Acea, Luca de Meo, il quale evidenzia l’importanza di scala, standardizzazione e collaborazione per mantenere la competitività europea. Draghi, inoltre, esorta a seguire un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico per ridurre le emissioni di CO2, puntando anche su soluzioni come e-fuel e biocarburanti.

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