Tesla ha registrato il primo calo nelle consegne della sua storia. Nel 2024, il totale si attesta intorno a 1,78 milioni di auto, in calo rispetto ai 1,81 milioni consegnati nel 2023, che equivale ad un -1.1%. Questa notizia ha inizialmente causato una flessione delle azioni fino al 7%, ma successivamente si è verificata una parziale ripresa di alcuni punti percentuali. Un calo simile era già stato osservato nel primo trimestre del 2024, ma riguardava esclusivamente quel periodo specifico.
Nel quarto trimestre del 2024 si è registrato un leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 495.000 consegne rispetto alle 484.000 del 2023. Tuttavia, gli analisti, citati da CNBC, avevano previsto risultati più significativi, stimando circa 506.000 consegne nel trimestre. Tesla non rende noti i dati effettivi di vendita negli Stati Uniti, pertanto le consegne rappresentano la metrica più vicina per valutare le performance.
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Anche in Europa i numeri sono in calo, con una diminuzione del 14% delle immatricolazioni nel 2024 rispetto all’anno precedente, secondo i dati dell’Associazione Europea dei Produttori di Automobili (ACEA).
Non è ancora chiaro il motivo specifico dietro questa flessione, ma ci sono diverse ipotesi. Tesla non ha ancora lanciato un auto elettrica economica preferendo concentrare le proprie risorse sul discusso Cybertruck e sull’idea dei taxi robotizzati. Tuttavia, Tesla non è più l’unico protagonista nel settore dell’elettrico. La concorrenza è forte, sia da parte di nuove aziende come Rivian, sia da produttori storici come BMW, GM, Hyundai e Volkswagen, che stanno accelerando la produzione di veicoli elettrici. Infine, non va sottovalutato il fattore legato alle controverse scelte di Elon Musk.
Nonostante queste difficoltà, il titolo Tesla ha chiuso l’anno in crescita, con un aumento del 60% rispetto al 2023. A dicembre, le azioni hanno raggiunto un nuovo record, superando il massimo storico del 2021.
Un’osservazione interessante riguarda il confronto tra Tesla e altri produttori: Ford, ad esempio, ha venduto 1,72 milioni di veicoli solo negli Stati Uniti entro il terzo trimestre, ma le sue azioni valgono meno di 10 dollari l’una. Tesla, nonostante consegni volumi significativamente inferiori rispetto a Ford e ad altri grandi produttori, è attualmente scambiata a 380 dollari per azione. Forse il segreto per far crescere i titoli dei rivali è investire in robot umanoidi che non sembrano avere una reale utilità.
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