Le normative europee in tema di emissioni stanno mettendo a dura prova le Case automobilistiche, obbligandole a versare somme significative al loro principale concorrente nel settore delle auto elettriche: Tesla. Il commercio dei crediti compensatori gestito dall’azienda di Elon Musk si sta infatti trasformando in una rilevante fonte di guadagno.
Secondo i regolamenti europei, i produttori devono ridurre le emissioni medie delle loro flotte (limite è fissato a 93,6 gCO2/km) o affrontare sanzioni particolarmente onerose. Per evitare queste multe, diversi marchi come Ford, Toyota e Stellantis – che dispongono di poche auto elettriche in gamma o hanno difficoltà a venderle – stanno ricorrendo al sistema del “pooling” con Tesla, leader nel mercato delle EV.
Grazie a questo meccanismo, le Case possono acquistare crediti di carbonio da Tesla per compensare le emissioni in eccesso. Si stima che questa attività potrebbe fruttare a Tesla fino a 1 miliardo di dollari entro il 2025.
Un business in crescita
Tesla ha tratto finora enormi vantaggi economici dalla vendita di crediti alle altre Case automobilistiche. Nel terzo trimestre del 2024, questa attività ha generato un ricavo di 739 milioni di dollari, e il guadagno complessivo dall’inizio di questa strategia ha già superato i 9 miliardi di dollari. Nonostante molti esperti prevedessero una diminuzione di questi introiti con l’incremento della produzione di auto elettriche da parte della concorrenza, la domanda debole di EV ha consentito a Tesla di mantenere una posizione dominante.
Per rispettare i limiti di emissione imposti dall’Unione Europea, i produttori devono assicurarsi che almeno il 20% delle loro vendite sia costituito da veicoli elettrici. Tuttavia, la riduzione degli incentivi governativi nei principali mercati ha scoraggiato i consumatori, aggravando le difficoltà delle costruttori di automobili. Di conseguenza, per evitare multe che potrebbero raggiungere cifre astronomiche, il pooling con Tesla è divenuto una scelta obbligata.
Cosa succederà in futuro?
Tesla potrebbe vedere questa fonte di ricavi ridursi significativamente entro il 2025-2030. Tuttavia, sebbene il contesto sembri attualmente favorevole, il futuro di questo business non è privo di incertezze. Negli Stati Uniti, ad esempio, la nuova amministrazione guidata da Donald Trump ha annunciato l’intenzione di allentare le normative sulle emissioni e ridurre gli incentivi per i veicoli elettrici. Una decisione che potrebbe far perdere a Tesla fino a 3,2 miliardi di dollari tra crediti e sussidi.
In Europa, sebbene l’UE non abbia intenzione di scendere a compromessi con i costruttori, la situazione è molto critica. I produttori lamentano che i tempi per l’adeguamento siano troppo stretti e la concorrenza sul mercato dei crediti di carbonio potrebbe intensificarsi con l’ingresso di marchi come controllati da colossi cinesi come Volvo e Polestar, che dispongono di gamme prevalentemente elettriche e stanno lavorando alla creazione di propri pool di emissioni.