I rappresentanti delle sezioni AVS, CAI e SAT delle valli di Badia, Gardena, Fodom e Fassa dichiarano unanimemente che è giunto il momento di agire contro il traffico eccessivo sui passi dolomitici, con particolare attenzione al Passo Sella. Le organizzazioni alpine e ambientaliste, in un comunicato congiunto, sottolineano che durante i mesi estivi il traffico sui passi ha raggiunto livelli insostenibili, creando danni sia per la qualità della vita dei residenti che per l’esperienza dei turisti. La proposta avanzata – come riportato da salto.bz – è quella di chiudere temporaneamente le strade al traffico privato durante l’estate, considerandola la soluzione più logica.
Le associazioni ladine ritengono che l’introduzione di un pedaggio, suggerito da gruppi turistici ed economici, non sia sufficiente: secondo Norbert Frenademez del CAI Val Badia, “chi può permettersi una Porsche non sarà dissuaso dal pedaggio”. Invece, si richiede una riduzione del traffico automobilistico e un incremento dei servizi di trasporto pubblico.
La “Lia da Munt” (AVS Ladinia e CAI Val Badia), la “Lia da Mont” (AVS e CAI della Val Gardena), il CAI-SAT Alta Val di Fassa e il CAI Livinallongo-Colle Santa Lucia, che rappresentano un totale di 3.700 appassionati di montagna, sollecitano misure concrete per alleviare la congestione del traffico. Propongono in particolare la chiusura delle strade ai veicoli motorizzati dalle 9 alle 16, esentando residenti, commercianti e trasporti pubblici.
Secondo le sezioni locali dei club alpini, le infrastrutture di trasporto alternative, come le funivie, sono già adeguate nelle valli dolomitiche, mentre è necessario incrementare la frequenza degli autobus e creare un servizio interprovinciale stabile, come quello temporaneamente attuato sul Passo Sella. Davide Schuen della Lia da Munt aggiunge che anche le strade di collegamento ai passi sono ormai sovraccariche.
La protesta ciclistica, promossa a Passo Gardena dalla Lia per Natura y Usanzes e successivamente vietata dal Questore di Bolzano, dimostra l’esasperazione della popolazione locale per il caos generato dal traffico, così come per le auto e moto sportive che usano le strade panoramiche come circuiti privati, causando inquinamento acustico e atmosferico. Georg Simeoni, presidente dell’AVS, critica l’amministrazione provinciale, accusandola di aver ignorato per oltre 20 anni le richieste di una soluzione per il traffico sui passi dolomitici, celandosi dietro la mancanza di competenze, personale e collaborazione con le province vicine.
fonte: salto.bz