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Trump impone dazi reciproci: 20% all’Europa e 25% su auto straniere

Donald Trump impone dazi fino al 49%. Colpiti Cina, Unione Europea e auto estere. È l’inizio della nuova “età dell’oro” americana?

Donald Trump rilancia la sua sfida al commercio internazionale proclamando lo stato di emergenza nazionale con l’obiettivo di ridurre il disavanzo commerciale degli Stati Uniti. Il presidente ha annunciato l’introduzione di dazi doganali del 10% per tutti i Paesi e tariffe definite “reciproche” nei confronti di 60 nazioni considerate tra le principali responsabili del disquilibrio economico a svantaggio degli USA.

Dazi del 20% all’Europa

L’Europa si vedrà applicare una tariffa del 20%, mentre la Cina sarà soggetta a un’imposta del 34%. Il Regno Unito, invece, affronterà dazi del 10%. A partire da oggi, 3 aprile, entra inoltre in vigore un dazio del 25% sull’importazione di automobili estere. “I settori dell’acciaio, dell’alluminio, le auto e i componenti automobilistici – specifica la Casa Bianca – resteranno esclusi dal regime di reciprocità”. Secondo Trump, queste misure daranno il via a una “nuova età dell’oro”, facendo rifiorire il sogno americano e generando un flusso economico tale da abbattere il debito pubblico e alleggerire la pressione fiscale.

Durante il suo discorso il presidente americano si è rivolto a lavoratori dell’industria automobilistica e siderurgica per presentare quella che ha definito una svolta epocale. “Rendiamo l’America di nuovo ricca” introducendo lo slogan “Make America Wealthy Again”. Ha poi esordito dal palco definendo il 3 aprile “il giorno della liberazione, in cui riprendiamo in mano il nostro futuro, uno dei più importanti della storia americana”.

Reciprocità

Trump ha chiarito il concetto di reciprocità, spiegando che gli Stati Uniti imporranno dazi in base al trattamento ricevuto dagli altri Paesi: “Tasseremo la metà di quanto veniamo tassati”, ha affermato. A titolo di esempio, ha citato l’Unione Europea, che applica un’imposta del 39%, contro il 20% deciso dagli USA. Israele subirà dazi del 17%, il Brasile del 10%. “Ci hanno derubati per cinquant’anni. Ora basta”, ha concluso, ribadendo che i dazi del 25% su tutte le auto importate accompagneranno la nuova politica di tariffe reciproche. “Se volete evitare dazi, venite a produrre qui”, ha aggiunto.

L’ordine esecutivo firmato dal presidente prevede anche una clausola che consente una pronta risposta in caso di eventuali contromisure da parte degli altri Paesi. Fonti interne all’amministrazione hanno confermato che la Casa Bianca è pronta a reagire, definendo il provvedimento come una risposta necessaria a uno squilibrio commerciale ormai intollerabile. Il nuovo piano commerciale viene descritto come l’inizio di una nuova fase per gli Stati Uniti, celebrata come una liberazione dalle pratiche sleali subite nel corso dei decenni. Secondo l’amministrazione, i dazi rappresentano la “regola d’oro” della rinascita economica americana.

Subito dopo l’annuncio, il dollaro e i titoli di Stato americani hanno registrato un calo, mentre i rendimenti, in particolare quelli del Treasury decennale, sono saliti raggiungendo un picco del 4,231%. L’intervento potrebbe però rassicurare i mercati, che da giorni attendevano indicazioni sulla linea economica della presidenza.

In Europa, le borse hanno chiuso perlopiù in negativo, con l’eccezione di Madrid, che ha guadagnato lo 0,40%. Milano ha perso lo 0,27%, Francoforte lo 0,66%. Wall Street, al contrario, ha chiuso in territorio positivo, sostenuta dalle aspettative di ulteriori tagli dei tassi d’interesse da parte della Fed per contrastare l’inflazione e il rallentamento economico. Tra i principali motori della crescita dei listini figurano Tesla e Amazon. Le due società hanno beneficiato delle voci riguardanti un possibile ruolo di Elon Musk nel governo e di un interesse di Amazon verso TikTok. I due imprenditori, nonostante le differenze, sembrano oggi allineati nel sostenere il presidente: Musk è considerato un alleato strategico, mentre Jeff Bezos ha preso parte al giuramento di Trump. Secondo alcune fonti, la mossa su TikTok rappresenterebbe un gesto di apertura nei confronti della nuova amministrazione.

L’industria automobilistica tedesca critica duramente i dazi USA

L’Associazione dell’industria automobilistica tedesca (VDA) ha commentato negativamente l’iniziativa della Casa Bianca, sostenendo che i dazi “non faranno che generare perdite per tutti”. In un comunicato ufficiale, l’organizzazione ha chiesto all’Unione Europea di reagire con determinazione, mantenendo però aperto il dialogo. “È necessario che l’Ue agisca in maniera unitaria e con fermezza, ma continuando a dimostrare disponibilità al confronto”, si legge nella nota. Gli Stati Uniti rappresentano un mercato di riferimento per il settore automobilistico tedesco e, secondo la VDA, i nuovi dazi provocheranno un aumento dei prezzi per i consumatori americani, una riduzione dell’offerta e un calo della competitività delle imprese locali. Le misure costituiranno anche un serio ostacolo per l’occupazione e l’innovazione nel comparto automobilistico globale.

Dazi USA: le aliquote Paese per Paese

L’amministrazione statunitense ha fissato dazi di almeno il 10% per tutti, con incrementi significativi per i Paesi considerati sleali dal punto di vista commerciale. La Cina sarà penalizzata con una tariffa del 34%, mentre l’Unione Europea dovrà affrontare un dazio del 20% all’ingresso delle merci nel mercato americano. Il Regno Unito vedrà applicata la soglia minima del 10%.

Ecco l’elenco aggiornato dei dazi, effettivi da subito, annunciati dal presidente Trump:

  • CINA: 34%
  • UNIONE EUROPEA: 20%
  • SVIZZERA: 31%
  • REGNO UNITO: 10%
  • GIAPPONE: 24%
  • INDIA: 26%
  • COREA DEL SUD: 25%
  • INDONESIA: 32%
  • CAMBOGIA: 49%
  • THAILANDIA: 36%
  • TAIWAN: 32%

Sono esclusi temporaneamente Canada e Messico dalle misure di reciprocità, ma restano soggetti a dazi selettivi del 25% su alcune categorie merceologiche già individuate in precedenza.