Negli ultimi anni, le notizie di incidenti mortali che coinvolgono moto e scooter sono diventate una presenza costante sui media. La cronaca nera tende a concentrarsi su questi tragici eventi, spesso con titoli sensazionalistici (click bait) che catturano l’attenzione ma, al contempo, alimentano un clima di paura e incertezza. Tuttavia, è necessario riflettere sull’impatto che queste notizie possono avere, soprattutto sui giovani, che vedono nelle due ruote non solo un mezzo di trasporto, ma anche una forma di libertà e una passione.
La paura è una reazione naturale di fronte a pericoli reali o percepiti. Quando i media enfatizzano gli incidenti mortali, rischiano di dipingere il mondo delle due ruote come intrinsecamente pericoloso, riducendo l’attrattiva di questa passione per chi si sta avvicinando ad essa per la prima volta. Questo può scoraggiare i giovani dal prendere in considerazione la moto o lo scooter come mezzo di trasporto, influenzando negativamente la loro percezione di un’esperienza che può essere vissuta in sicurezza con la giusta preparazione e consapevolezza.
Il problema non sta nel riportare la realtà, ma nel modo in cui lo si fa. Gli incidenti su due ruote, come quelli su qualsiasi altro veicolo, sono purtroppo una realtà della strada e lo saranno sempre. Tuttavia, concentrarsi esclusivamente su questi eventi drammatici senza dare spazio a informazioni positive, come la formazione alla guida sicura, l’importanza dell’equipaggiamento protettivo e le storie di chi vive la moto come una passione sicura e gratificante, crea una narrazione sbilanciata e potenzialmente dannosa.
Le notizie dovrebbero invece incoraggiare un approccio equilibrato. È fondamentale educare i giovani sulle responsabilità e sui rischi legati alla guida di moto e scooter, ma allo stesso tempo bisogna promuovere una cultura della sicurezza che valorizzi gli aspetti positivi dell’andare in moto. La moto non è solo un mezzo di trasporto, ma una passione che offre un senso di comunità, libertà e, per molti, una forma di espressione personale.
Il rischio di non bilanciare correttamente l’informazione è di allontanare una generazione intera dal mondo delle due ruote, sia in termini di esperienza personale che di mobilità sostenibile. In un contesto in cui le città si stanno adattando per favorire modalità di trasporto più leggere ed ecologiche, come le due ruote, scoraggiare i giovani attraverso una narrazione eccessivamente negativa potrebbe rivelarsi controproducente.
La chiave sta quindi nel fornire una copertura informativa che non si limiti alla cronaca nera, ma che includa anche storie positive, consigli di sicurezza e testimonianze che possano ispirare e informare senza alimentare paure ingiustificate. In questo modo, i giovani potranno avvicinarsi al mondo delle due ruote con la giusta consapevolezza, senza che la paura prenda il sopravvento sulla passione.
