Durante le sessioni di Formula 1, si sente spesso parlare di termini come Blistering e Graining, ma non sempre sono chiari. Esploriamo insieme il loro significato e come si comportano gli pneumatici di una monoposto.
Negli ultimi anni, ci sono stati cambiamenti significativi nelle gomme. Il diametro è passato da 13 a 18 pollici. Un’altra novità è il ritorno del copricerchio, che riduce il rischio di forature nei contatti tra vetture. Inoltre, la temperatura delle termocoperte è stata abbassata a 75 gradi, causando difficoltà per i piloti durante gli out lap.
Blistering
Durante la gara, le temperature degli pneumatici raggiungono circa 95° per le ruote posteriori e 70° per quelle anteriori. In determinate condizioni, la parte più interna della gomma può surriscaldarsi in modo anomalo, generando bolle d’aria che si spostano verso l’esterno, causando buchi nella gomma. Questo è il fenomeno del Blistering.
Non è facile risolvere il blistering e, nella maggior parte dei casi, lo pneumatico deve essere sostituito. Questo fenomeno è più comune nelle prove libere, quando la pista è meno pulita, causando maggiore scivolamento e, quindi, un innalzamento della temperatura.
Graining
Il Graining è un altro fenomeno, meno grave rispetto al Blistering. Si verifica quando la superficie dello pneumatico inizia a deteriorarsi, un segnale di affaticamento delle gomme. Anche questo fenomeno è più comune su piste sporche, dove l’abrasione della superficie della gomma è maggiore.
Il Graining si manifesta spesso a causa di un assetto non bilanciato, che porta a sottosterzi e a uno scivolamento della gomma sull’asfalto. Anche una temperatura ambientale non ideale può contribuire a questo problema. In genere, non è necessario sostituire lo pneumatico per risolvere il Graining. Col passare dei giri, i residui di gomma tendono a staccarsi, permettendo alla mescola di tornare a fornire prestazioni ottimali.