La famiglia Agnelli controlla, tra le altre società, la Juventus e la Ferrari. E’ di oggi l’ufficialità dell’esonero dell’allenatore della Juventus, Thiago Motta. Dopo i recenti deludenti risultati l’allenatore è stato rimosse dal suo incarico. Questo il comunicato ufficiale della Juventus:
“Juventus FC comunica di aver sollevato Thiago Motta dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. Il Club ringrazia Thiago Motta e tutto il suo staff per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione, augurando loro il meglio per il futuro. Juventus FC comunica inoltre di aver affidato la guida della Prima Squadra Maschile a Igor Tudor che domani dirigerà il primo allenamento.”
Cosa centra Thiago Motta con la Ferrari vi starete chiedendo? Centra e come!
Oggi nel GP di Cina la Ferrari ha fatto una figura di “M” di livello mondiale. Entrambe le monoposto di Maranello sono state squalificate per irregolarità, un evento mai accaduto prima nella storia della Formula 1. Già solo questo, a mio modestissimo avviso, sarebbe più che sufficiente per mandare a casa qualcuno. Ma se nel calcio, in mancanza di risultati della squadra, si manda a casa l’allenatore, in unascuderia di Formula 1 chi dovrebbe pagare?
Per la Scuderia di Maranello, che puntava ai due titoli mondiali, si tratta di un’umiliazione che pesa sul suo prestigio. La Ferrari SF-25 di Leclerc è stata esclusa dalla classifica per un peso inferiore di un chilo rispetto al limite minimo di 800 kg. Inizialmente si pensava che la causa fosse il danno all’ala anteriore subito nel contatto con Hamilton al primo giro, ma una verifica tecnica di Jo Bauer, delegato FIA, ha smentito questa ipotesi. Dopo aver installato un’ala di ricambio, il peso è risultato comunque inferiore, rendendo inevitabile la squalifica.
Poco dopo, è arrivata la seconda sanzione: anche la monoposto di Hamilton è stata esclusa per un’eccessiva usura del pattino inferiore in tre punti, superando il millimetro di tolleranza previsto dal regolamento. Non si è trattato di un problema di assetto, ma di una scelta di setup errata prima della gara.
Se, come è sembrato di capire, non c’è stata una volontaria frode sportiva, per fortuna, ma di un gravissimo errore di valutazione, chi pagherà per questo?
Dopo la vittoria di Hamilton nella Gara Sprint, la Ferrari ha dovuto alzare le SF-25, perdendo carico aerodinamico (si stima che un millimetro di altezza in più possa costare fino a 0,2 secondi al giro). La monoposto di Hamilton, però, non è stata sollevata a sufficienza, suggerendo differenze nei setup tra i due piloti. Si tratta di un errore strategico che pesa sul risultato complessivo della squadra.
La Scuderia Ferrari ha fatto una pessima figura. Se ci fosse stato lui, Enzo Ferrari, cosa sarebbe accaduto? Tuttavia, siamo curiosi di capire come reagiranno i vertici Ferrari: con un piatto di tortellini in brodo… per mandare giù il boccone amaro della Cina?