Lo scorso luglio, Mattia Binotto è stato designato Chief Operating Officer e Chief Technical Officer della scuderia Sauber, destinata a diventare Audi a partire dal 2026. La casa automobilistica tedesca, in collaborazione con Qatar Holding, ha rilevato le strutture di Hinwil con un obiettivo chiaro: affermarsi come una delle squadre di riferimento della Formula 1 entro il 2030.
Dai test in Bahrain è emerso che la Sauber naviga nelle retrovie, ma Binotto non ha nascosto la situazione nell’intervista rilasciata ad Auto, Motor und Sport:
“I dati ottenuti in galleria del vento corrispondono a quelli della pista, sebbene ci siano ancora aspetti da affinare. Il 2025 sarà cruciale per noi: vogliamo mostrare progressi rispetto alle ultime gare dello scorso anno e iniziare a raccogliere i frutti del nostro lavoro”.
Audi all’orizzonte
Binotto ha delineato una strategia chiara per migliorare il progetto che, dal 2026, porterà ufficialmente il marchio Audi:
“Siamo all’inizio del percorso per trasformare la Sauber in Audi e renderla una delle squadre di vertice della F1. Il nostro obiettivo è lottare per il titolo entro il 2030. Abbiamo cinque anni a disposizione, di cui tre dedicati alla costruzione della squadra e due al consolidamento delle basi”.
Per raggiungere questo traguardo, sarà necessario colmare un divario in termini di risorse umane:
“Rispetto ai top team, ci mancano circa 200 persone, anche se il nostro organico è già cresciuto di 150 unità. Inoltre, servono spazi adeguati per ospitare nuovi lavoratori, in particolare nei reparti produzione e uffici tecnici, oltre a un simulatore di ultima generazione”.
Binotto ha anche menzionato il centro tecnologico in Inghilterra:
“Puntiamo a reclutare professionisti qualificati britannici, ma siamo interessati anche a giovani laureati provenienti da Svizzera e Germania”.
Ruoli ben definiti
Infine, Binotto ha chiarito la suddivisione dei compiti con Jonathan Wheatley, nuovo team principal:
“Le responsabilità sono distribuite in modo preciso. Wheatley si occuperà delle operazioni in pista, della gestione dei piloti, della comunicazione, del marketing e degli sponsor. Io, invece, mi concentrerò sulle attività in fabbrica, sullo sviluppo del team e sulla crescita tecnica della vettura. Per quanto riguarda le decisioni sui piloti, saranno prese in accordo con Gernot Dollner, CEO di Audi”.