Apple ha organizzato diversi voli cargo per spedire circa 1,5 milioni di iPhone (che equivalgono a circa 600 tonnellate di smartphone) dagli impianti di produzione in India agli Stati Uniti. L’iniziativa ha lo scopo di eludere i dazi recentemente introdotti dal presidente Donald Trump sull’importazione di prodotti elettronici dalla Cina. Il principale produttore di iPhone è infatti la Foxconn che ha sede in Cina a cui il presidente USA ha “riservato” dazi del 125%.
Stando a quanto riferito da Reuters e confermato da fonti ufficiali a The Times of India, l’azienda ha intensificato il trasporto aereo nell’ultima settimana di marzo, facendo partire cinque voli in un arco temporale di tre giorni, in vista dell’entrata in vigore, fissata per il 5 aprile, di una tariffa “reciproca” del 10% sulle merci provenienti da diverse nazioni asiatiche, India compresa (ma con l’esclusione della Cina, dove vigono già dazi ben più elevati).
La vera urgenza per Apple, però, riguarda una misura tariffaria del 125% imposta da Trump alla Cina – dove viene realizzata ancora gran parte della produzione Apple. Questo scenario, aggravato dal rischio di nuove imposte progressive, ha spinto Apple a prendere decisioni rapide per diversificare la propria rete logistica e salvaguardare i margini di guadagno nel mercato statunitense, dove si concentra circa il 30% delle vendite globali di iPhone.
Negli ultimi mesi, Apple ha lavorato ad un piano logistico che includesse un canale doganale prioritario presso l’aeroporto di Chennai, nello stato indiano del Tamil Nadu. Con la collaborazione del governo indiano, l’azienda è riuscita a ottenere la creazione di un “green corridor”, capace di ridurre drasticamente i tempi di sdoganamento da 30 a sole 6 ore, ricalcando un modello già impiegato in Cina. Lo scopo era chiaro: fare in modo che gli iPhone raggiungessero il suolo americano prima che i nuovi dazi ne compromettessero la competitività economica.
Produzione potenziata del 20%
Per supportare l’intensificazione delle spedizioni, Apple ha incrementato del 20% la capacità produttiva dello stabilimento Foxconn di Chennai, introducendo anche turni lavorativi domenicali, giorno solitamente non lavorativo, e assumendo nuovo personale. Solo nel 2024, l’impianto cinese ha sfornato circa 20 milioni di iPhone, comprendendo i modelli 15 e 16. I dati doganali indicano che le spedizioni aeree effettuate da Foxconn verso gli Stati Uniti hanno toccato cifre record: 770 milioni di dollari a gennaio e 643 milioni a febbraio, a fronte di una media mensile che, nei mesi precedenti, oscillava tra 110 e 331 milioni. I cargo hanno avuto come destinazione principale gli scali aeroportuali di Chicago, Los Angeles, New York e San Francisco.
Secondo il portale indiano le spedizioni anticipate hanno permesso ad Apple di aumentare sensibilmente le scorte nei propri magazzini americani in modo da coprire il fabbisogno per diversi mesi ed evitando aumenti sui prezzi di listino. Al momento, Apple non prevede variazioni di prezzo né negli Stati Uniti né in altri mercati internazionali, ma in caso di necessità, l’eventuale rialzo di prezzi non riguarderà solo gli USA ma anche altri mercati internazionali.