Tre progetti e idee per impiegare l’intelligenza artificiale generativa nel Parlamento italiano, o almeno in una delle due Camere, quella dei Deputati. È il risultato di un’iniziativa avviata oltre un anno fa e che, la scorsa settimana, ha raggiunto un punto cruciale: la definizione dei progetti pilota per la sperimentazione.
Dal lancio di ChatGPT da parte di OpenAI, la Camera aveva manifestato interesse sul tema, aperto a università e centri di ricerca, per identificare possibili applicazioni utili ai lavori di Montecitorio. Nei mesi successivi, sono stati presentati 28 progetti da 15 diverse realtà.
AI Parlamento: tre progetti selezionati in via di sperimentazione
La scorsa settimana, tre di questi progetti sono stati selezionati.
- Legislab: sviluppato dal Politecnico di Milano e dall’Istituto Einaudi. Destinato agli uffici della Camera, è una piattaforma per l’analisi della legislazione italiana e il supporto nel monitoraggio delle leggi.
- GenAI4Lex: sviluppato da un consorzio di università (Alma Mater, Luiss, Cnr, Università di Torino), è rivolto ai parlamentari, uno strumento per la creazione e stesura di testi legislativi, l’analisi degli emendamenti e dei riferimenti normativi, e la valutazione della conformità del testo rispetto al quadro normativo vigente.
- DepuChat: sviluppato dall’Università Roma 3 e dall’Università di Firenze, è pensato per i cittadini. Si tratta di un chatbot che, grazie all’intelligenza artificiale generativa, permette di esplorare dati e informazioni presenti nei siti della Camera, fornendo risposte alle domande relative all’attività dei rappresentanti in Parlamento.
Wired ha pubblicato una interessante intervista ad Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati, che vi consigliamo di leggere.
