L’intelligenza artificiale (AI) sta facendo passi da gigante, e ora sta arrivando anche sulle moto. I robot, infatti, sono già in grado di guidare motociclette, una tecnologia che Honda aveva anticipato tempo fa. Tuttavia, oggi, proprio grazie all’AI sono capaci di eseguire acrobazie in stile Toni Bou, pilota di trial con all’attivo 36 titoli mondiali. Quello che vedete nel video è un “progetto” sviluppato dall’Istituto di Robotica e Intelligenza Artificiale (RAI) del Massachusetts. È sorprendente vedere una moto autonoma compiere evoluzioni senza alcun intervento umano.
Gare di moto senza piloti? È il futuro?
Gli scienziati del RAI spiegano che l’obiettivo sia “risolvere le sfide più complesse e fondamentali della robotica e dell’intelligenza artificiale”. Una definizione piuttosto generica per una moto il cui scopo principale sembra essere quello di fare acrobazie alla Toni Bou. Tuttavia, la questione si spinge oltre il semplice spettacolo e tocca i limiti morali e tecnologici della IA. Non viene nemmeno definita come una moto tradizionale, ma come un “veicolo ultramobile” (UMV). In sostanza, questo piccolo mezzo è in grado di guidare, sterzare, saltare e compiere acrobazie con la precisione di un pilota professionista, tutto senza bisogno di un intervento umano.
Ciò che un pilota umano potrebbe impiegare mesi o anni a perfezionare, il robot lo apprende in poche ore. Secondo quanto dichiarato dall’istituto, – riportato da Motorpasionmoto – le abilità vengono acquisite tramite un processo di “apprendimento per rinforzo”. Nel video si vede chiaramente la piccola moto sia in grado di superare ostacoli, attutire le cadute e persino mantenere l’equilibrio da ferma o procedere in retromarcia. La cosa più sorprendente? Ha imparato tutto questo in poche ore.
Ma qual è il vero scopo di questa tecnologia?
Una domanda sorge spontanea: qual è il senso di una moto autonoma in grado di eseguire acrobazie, se già esistono piloti umani capaci di farlo con straordinaria maestria? Per alcuni, si tratta di una dimostrazione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nel controllo e nell’equilibrio dinamico. Per altri, è solo un esperimento senza uno scopo concreto, se non quello di dimostrare che le macchine possono acquisire abilità tradizionalmente umane.
Personalmente non voglio nemmeno pensare ad una gara di moto autonome robotizzate che eseguono acrobazie spettacolari ma senza compiere errori, che noia sarebbe! Se si elimina il pilota il motociclismo non sarà mai la stessa cosa.
Al di là dello spettacolo, questa tecnologia potrebbe avere applicazioni pratiche nel settore motociclistico. Sistemi avanzati di stabilità e apprendimento automatico potrebbero migliorare la sicurezza delle moto tradizionali, correggendo errori di guida o assistendo il pilota in situazioni di emergenza. Un campo in cui Honda è già attivamente impegnata.