Sam Altman, CEO di OpenAI, esorta gli Stati Uniti a mantenere la leadership nello sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI), considerandola cruciale per la sicurezza nazionale. In un articolo del Washington Post, Altman delinea due possibili scenari futuri per l’AI: una diffusione democratica dei benefici o una concentrazione autoritaria del potere.
Altman avverte che regimi autoritari stanno investendo massicciamente nell’AI per superare gli USA, potenzialmente utilizzandola per potenziare la sorveglianza e creare armi informatiche. Per contrastare questa minaccia, propone una coalizione globale guidata dagli Stati Uniti e composta da paesi affini. Il CEO di OpenAI suggerisce quattro strategie chiave per gli USA:
- Rafforzare la cybersecurity e la protezione dei dati, sfruttando l’AI stessa.
- Investire in infrastrutture fisiche attraverso partenariati pubblico-privati.
- Coltivare talenti nel campo dell’AI.
- Implementare una diplomazia commerciale coerente con controlli sulle esportazioni e regole sugli investimenti esteri.
Il CEO di OpenAI sottolinea l’importanza di stabilire norme globali per lo sviluppo e la diffusione dell’AI, includendo anche i paesi del Sud del mondo. Propone modelli di cooperazione internazionale simili all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica o all’ICANN.
Il CEO sottolinea la necessità di promuovere una visione democratica dell’AI per massimizzarne i benefici e minimizzarne i rischi. Secondo Altman, solo impegnandosi in questa direzione sarà possibile creare un mondo più democratico attraverso l’AI.
L’articolo di Altman rappresenta un contributo significativo al dibattito sul futuro dell’intelligenza artificiale, evidenziando le implicazioni geopolitiche e l’urgenza per le democrazie di plasmare attivamente lo sviluppo dell’AI. Intanto Mack Zuckerberg va in un’altra direzione.
fonte: Punto Informatico via Washington Post